Poggibonsi, ombelico di Toscana, così la definì Giovanni Villani nella sia Cronaca, in effetti nessun appellativo fu meglio dato, qui fin dall’antichità passano le principali arterie stradali della Toscana, la Via Francigena, la Via del Sale, la Romea verso Firenze, in un contesto paesaggistico unico, circondata da amene colline sulle quali vi sono numerose chiese romaniche, fortificazioni e ville rinascimentali. Le sue origini sono etrusche e romane, dopo i tempi bui dell’alto medioevo la fondazione dell’Abbazia di San Michele Arcangelo sul Poggio di Marturi favorì la nascita del Borgo di Marturi. I continui scontri con Firenze portarono alla fondazione nel 1155 di Poggiobonizio, schierata quindi con il partito ghibellino, che ebbe un rapidissimo sviluppo che si concluse tragicamente nel 1270 con la sua distruzione da parte di Firenze dopo la conquista di Guido di Monfort per conto di Carlo I d’Angiò. La distruzione della città posta sul colle soprastante Borgo Marturi portò alla costruzione dell’attuale centro storico, cinto da mura, il suo essere al confine dello stato fiorentino e di quello senese favorì il commercio e lo sviluppo di molte attività artigianali.
Il maggiore sviluppo si ebbe nell’Ottocento con la costruzione della ferrovia Centrale Senese e lo sviluppo dei trasporti sulle vie che qui si incrociavano, questo favorì la nascita di un’importate rete di attività commerciali che ancor oggi caratterizzano l’economia poggibonsese. Alle antiche vie sono stati affiancati numerosi percorsi ciclo-pedonali che in pochi minuti ci portano dal centro cittadino alle colline circostanti dove lo sguardo spazia sulle colline e i borghi circostanti la città.